Mais rustico per polenta aretino
Foto di proprietà ARSIA - autore: Rossella Michelotti
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Categoria:
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati;

1. Denominazione del Prodotto:
Mais rustico per polenta aretino

2. Sinonimi:

3. Descrizione sintetica del prodotto:
Trattasi di vecchie popolazioni di mais locali caratterizzati da cariossidi vitree, tondeggianti, di dimensioni e colore variabili dal giallo intenso al rosso scuro. Come indica il suo stesso nome, viene tradizionalmente utilizzato per la produzione della polenta.

4. Territorio interessato alla produzione:
Provincia di Arezzo e in particolare le zone più marginali del Casentino e del Valdarno dove le varie popolazioni di mais, coltivato da lungo tempo, non hanno subito inquinamento genetico da parte degli ibridi introdotti negli ultimi 40-50 anni.

5. Produzione in atto:
r scomparso   r a rischio   r attivo   

6. Descrizione dei processi di lavorazione:
Le pannocchie, raccolte manualmente, vengono riunite in mazzi, lasciate essiccare per circa 20 giorni e poi sgranate. Il mais viene confezionato in sacchi di iuta per il trasporto ai mulini e la molitura, che avviene mediante macine in pietra.

7. Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione:
s Locale di trasformazione
s Mulino con macine in pietra
s Sacchi di iuta

8. Osservazioni sulla tradizionalità, la omogeneità della diffusione e la protrazione nel tempo delle regole produttive:
Il mais rustico per polenta viene prodotto da lungo tempo nella provincia di Arezzo. Deve la propria particolarità, oltre che alla qualità della cultivar locale, al caratteristico confezionamento in sacchi di iuta e al particolare processo di lavorazione e macinazione con le tradizionali macine in pietra. Rispetto al passato vi sono state evoluzioni nella tecnica di coltivazione, poiché un tempo la concimazione era esclusivamente a base di letame, e nel processo di sgranatura, che prima avveniva manualmente.

9. Produzione:
Le aziende che producono il mais rustico sono 10 sparse nel Pratomagno, nel Casentino e nel Valdarno. Lo producono da novembre a luglio per una quantità annua di circa 150 quintali, destinati ai mercati locali.