Categoria:
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati;
1. Denominazione del Prodotto:
Radicchia di Lucca
2. Sinonimi:
3. Descrizione sintetica del prodotto:
La radicchia di Lucca è una varietà di indivia scarola molto resistente al freddo. Si semina a metà settembre e si trapianta a fine ottobre. Presenta foglie di un colore verde intenso a margine seghettato, di forma allungata con apice di forma rotondeggiante. Si raccoglie fino ad aprile. Si trova coltivata solo sporadicamente.
4. Territorio interessato alla produzione:
Piccoli produttori delle province di Lucca, Pisa e Firenze.
5. Produzione in atto:
r scomparso r a rischio r attivo
6. Descrizione dei processi di lavorazione:
Anche se si adatta, sia in pianura che in collina, a tutte le tipologie di tessitura del terreno, sono preferibili terreni mediamente fertili e drenati. Nonostante venga utilizzata la concimazione organica, la radicchia di Lucca non è particolarmente esigente in tal senso; pure le esigenze idriche sono modeste.L’epoca di raccolta va da febbraio ad aprile.
7. Materiali, attrezzature e locali utilizzati per la produzione:
8. Osservazioni sulla tradizionalità, la omogeneità della diffusione e la protrazione nel tempo delle regole produttive:
L’area di origine è la provincia di Lucca, la quantità prodotta è molto bassa.Viene utilizzata sia cruda in insalata che cotta. Questa varietà è inserita nell'elenco per la tutela e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).
9. Produzione:
La radicchia viene prodotta da un’unica azienda in piccole piantine che vengono poi rivendute ai vari agricoltori e hobbisti della zona. In Lucchesia gli agricoltori che coltivano la radicchia sono tutti soci della Cooperativa lucchese del mercato ortofrutticolo.Vengono prodotte in media 30.000 piantine l’anno e ciascuna ha una resa di 300-500 gr; la superficie coltivata è di 3000 m2. In Versilia viene prodotta a Capezzano.In totale si può stimare una quantità annua di 90 quintali.La vendita avviene soprattutto in zona, sia a privati che a negozi locali, ma una buona percentuale viene destinata anche ai mercati del resto della regione.
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